Su una Famigliare Viola, che Viaggio! Stracarica di ricordi, macinando i chilometri della mitica e bellissima SS113, direzione Capo D’Orlando, questa donna guarda l’orizzonte concedendosi una guida lenta, in faccia alle Eolie. Francesca percorre l’Isola, e se stessa, nel periodo del suo “momento quantico”, il punto di svolta che ogni femmina, inevitabilmente prima o poi, dovrà affrontare. Ma è solo un pretesto, zero lagne, ché davvero tutte siamo state bastonate ed accarezzate dalla Vita e con questa cosa dobbiamo farci i conti. Una siciliana, animata da un irragionevole ottimismo, come tara congenita ereditata da entrambi i genitori, che racconta gli sterrati battuti nella pancia del Sud più profondo. Dice soprattutto di Sicilia e siciliani, – “OH! i siciliani!”- ché lo dicono proprio tutti, quando si torna a casa, è ve’? Su questo serpentone d’asfalto, ma anche scansando buche in altre strade polverose, snocciola ricordi di bambina rincontrando quei tipi incredibili e magici che solo in quest’isola puoi trovare; ogni tanto una sosta, in piccoli paesi o in anni passati, posando uno sguardo benevolo e ironico sulla propria terra. Qualche volta è spietata, ché l’amore questo lo fa. Lo fa! Un omaggio agli accenti, all’assurda famiglia, ai palpiti durante le vacanze quando eri piccolo, all’energia compressa sotto questo triangolo diroccia galleggiante che, prima o poi vedrete, faràil “botto grosso”; un’ode al fatalismo stile Messico (una palese violazione del Copyright dell’accettazione e rassegnazione come stile di vita), al Sole, all’acqua di mare, alle melanzane fritte spedite ai cari come emblema d’immenso attaccamento, letterine un po’ unte ma cariche di calor(i)e. È l’umile inchino, in segno diresa, alla follia di una Terra abitata da personaggi, no, Persone, tanto improbabili da esser per forza veri. Ed infatti esistiamo!