DENTRO I LIBRI, FUORI DALLE RIGHE. 

2005-2011. Una storia minima, in un volumetto arancione.

“Cooper, una storia minima”! Era il titolo di un volumetto arancione, prodotto nel 2011.

Dentro i libri, fuori dalle righe” era l’headline del sito della Cooper, in quegli anni. Emanuele Bevilacqua, insieme a Marzia, Fabio, Cisco, Andrea, Paola, e a molti altri, tra cui alcuni autori (alcuni anche di grido), raccontava in quel volumetto arancione – allestito “a punto metallico”, ossia in modo spartano, ma stampato su una carta molto bella, preziosa – come si era giunti alla Cooper di quel momento lì.

Dagli esordi in collaborazione con Alberto Castelvecchi (vero genietto dell’editoria e della comunicazione romana, piena di finti geni), alla “separazione” dei marchi.

Emanuele raccontava della sua passione per il calcio, del suo essersi trovato quasi per caso a diventare editore, sia pure part time, essendo da sempre un uomo poliedrico. 

Manager di grandi gruppi editoriali (dalla Curcio di Schimberni alla Colors dei Benetton, al Gruppo Espresso di De Benedetti), ma anche ideatore e attivatore di imprese nate piccole e divenute “grandi” (Internazionale, forse la testata oggi più autorevole del mercato edicola italiano, è una creatura anche sua). 

E Direttore del Palazzo delle Esposizioni di Roma, per dire di quanto la testa di Emanuele sia davvero multitasking.

Una storia bella, fatta di passione, intelligenza, creatività, curiosità. Emanuele è anche uno dei maggiori esperti italiani di beat generation. I volumi più belli sul tema pubblicati in Italia sono i suoi.

2013-2014. La nuova strada di Cooper si chiama Crea.

Nel 2013 la Cooper era a un bivio: o chiudere, o cercare nuovi approdi. 

Ci siamo rincontrati a quel bivio, anche se in realtà ci conosciamo da un secolo, da quando lui era un giovane manager della Curcio, e chi scrive era un giovanissimo imprenditore che aveva trovato un socio abbastanza pazzo, a Pescara, da investire nel mercato della telematica, allora dominata dal bisnonno di internet, il Videotel.

Ci conoscemmo così, all’inizio dei 90, progettando le pagine Videotel di Teleroma 56, di Rockstar, de La Nuova Ecologia (il cui direttore era un certo Paolo Gentiloni, allora).

Insomma, due matti.

Il mio itinerario professionale è molto meno brillante di quello di Emanuele. Tanto marciapiede, una passione viscerale per i libri, e per la vendita dei libri. Parto dalla Ecolibri, nell’86, vendendo porta a porta i volumi di Editori Riuniti e di Boringhieri ai tesserati del Pci.

Opere fantastiche: Marx, Engels, Gramsci, Freud, Jung, ma anche le collane “educational” di ER, i fantastici “Libri di base”.

E poi le avventure con la Union di Stefano Milioni (altro vero genio della Comunicazione in Italia), la nascita della passione per l’editoria telematica, il marketing “povero ma intelligente” rivolto agli opinion makers e non al pubblico finale. E poi tanta De Agostini, il Televideo di Teleroma 56. E poi ancora editoria, libri, e vendita. La Salerno Editrice, il Consorzio Distributori Associati e la Newton Compton. E gli anni in Adnkronos Libri, alla corte del mitico Cavalier Pippo Marra.

Ecco, qui ci rincontriamo, con Emanuele. Io a metà del primo decennio del nuovo secolo, mentre ancora sono in Adnkronos Libri, creo la Reality Book, microcasa editrice molto yankee, orientata all’editoria “reference”, e molto legata da subito al Partito Radicale, anzi più che altro a due persone: Sergio D’Elia e Marco Pannella.

Per anni ci si incontra, ogni tanto si dice, scherzando, “magari un giorno rifacciamo una cosa insieme”. E nel 2014 accade questo. Che la Cooper, giunta al suo bivio non chiude, e si gemella con la Reality Book, pur mantenendo ognuno la sua identità. Nasce la Crea Libri, dove Crea sta per “Cooper e Reality Editori Associati”.

Per qualche anno tutto è rimasto un po’ fermo, siamo entrambi editori part time. Non si mangia, coi libri, questo lo abbiamo imparato.
Ma coi libri si può cambiare un piccolo orizzonte, dare impulso a una nuova idea, riscoprirne una vecchia, analizzare a fondo un angolo di realtà, dare spazio alla narrativa più giovane, o intelligente, che non sempre trova accoglienza presso i grandi editori.

2016-2018. La ripartenza.

E qui stiamo messi, oggi. In comune di certo Emanuele e io abbiamo due cose: la passione per il calcio, e quella per il marciapiede. Lui da autentico beat, nell’anima (perché, va detto, Emanuele è beat, ancora, e per fortuna), io più da figlio di un 77 grazie al quale intuii subito che alcune vecchie categorie andavano messe in soffitta, e che per capire il mondo nuovo, quello in cui oggi siamo immersi, bisognava guardare un orizzonte più vasto di quello nazionale.

Abbiamo una linea editoriale? Forse si, forse no. Forse più che libri, o argomenti, scegliamo, sposiamo (non indissolubilmente) autori, persone. Gente che come noi frequenta il marciapiede, più che i salotti.
Per capire cosa facciamo, basta vedere i libri pubblicati, anche i pochi di questi ultimi anni, in evidenza nelle poche pagine, essenziali, spartane, di questo sito. Mauro Leonardi, Francesco Sala, Tiziano Marelli, Alessandro Fusacchia, Gabriella Sica, ossia gli autori con cui la Cooper è ripartita, e sta ripartendo, hanno questo, in comune: la stessa nostra passione per il marciapiede, inteso come capacità di vedere il mondo dalla strada e non dall’alto, e la propensione a andare al di là di ciò che appare, per cogliere sfumature che ai più sfuggono.

Insomma, ancora una storia minima. Dentro i libri, fuori dalle righe.
Tutto qui.

P. S.: un grazie speciale, vero, a Luciano Buccino, a Paolo Gianni, a Marco Banci, a Francesca Turano Campello (in rigoroso “ordine di apparizione”), senza i quali oggi non esisterebbero né la Cooper, né la Reality Book.

Federico Tantillo
(Amministratore della Crea Libri srl, titolare del marchio Cooper)